L’intensità artistica nella lingua dei segni nelle performance di Nicola Della Maggiora a Sanremo

C’è un pezzo di Lucca nelle intense ed emozionanti performance nella Lingua dei segni (LIS) trasmesse da RaiPlay durante il Festival di Sanremo. Nicola Della Maggiora, artista sordo, attore e poeta nato a Lucca che vive e lavora a Torino, è stato il “traduttore” del brano vincente, “Due vite” di Marco Mengoni.
Una prova artistica come Fondazione per la Coesione Sociale vogliamo segnalare e raccontare con le parole stesse di Nicola che abbiamo intervistato il giorno dopo la chiusura della kermesse sanremese.
Della Maggiora ha iniziato il suo percorso artistico da giovanissimo, esercitando e praticando numerose arti. Dal teatro al “Visual Vernacular”, dalla poesia alla canzone e il gospel in Lingua dei Segni.  Nel suo curriculum annovera esperienze nel mondo del cinema e della televisione, che lo vedono partecipare a molti cortometraggi e serie TV Rai. E’ traduttore in LIS in Eurovision 2022 accessibile per le persone Sorde su Rai Play e ambassador sordo del famoso @thesigndance, pagina TikTok che insegna la LIS con le hit più famose. Originario di Lucca, vive e lavora a Torino come Direttore del Dipartimento Academy, primo sordo direttore in Istituto dei Sordi di Torino.

Nicola, molti telespettatori si sono chiesti come sia possibile “tradurre” una canzone in Lis accompagnando una perfomance per non far mancare elementi essenziali. Come nascono queste esperienze e che tipo di lavoro c’è dietro?
É un’esperienza molto impegnativa tradurre una canzone da parte di una persona sorda. Praticamente quando ricevo il testo della canzone, inizio a capire bene il suo contenuto, di cosa sta parlando e il suo messaggio diretto dal cantante. Per il mondo di Sanremo è un problema perché non ci sono queste informazioni dal momento che non è ancora pubblicato niente sul web e sui social media a causa della privatezza e segretezza. Quindi dobbiamo solo capire e ricercare le interviste per capire cosa vuole dire il cantante  e intuire qualche contenuto breve dai giornali o dalle riviste prima di iniziare il Festival. A quel punto posso iniziare a tradurre in LIS. Nella pratica la LIS è una lingua, ha la sua struttura grammaticale che deve adattare il testo alle persone sorde per farle capire bene. Può anche scambiare alcune frasi in italiano, ma il contenuto ovviamente è lo stesso. Infine, devo corrispondere al ritmo musicale, cioè il movimento del corpo e del viso, anche le espressioni facciali, devono seguire l’intonazione della voce del cantante.

La costruzione della performance è un processo molto complesso che richiede un lavoro di squadra. Come si creano?
Noi artisti, cioè traduttori/interpreti in LIS, siamo una squadra. Ci aiutiamo a vicenda tra traduzione in LIS e comprensione del ritmo (il feedback). Ho trovato una squadra che mi aiuta a “tradurre” il ritmo della musica e anche capire quando parte e quando finisce mentre il cantante canta. Poi c’è il consulente LIS Martina Cosentino che ci aiuta a modificare alcuni segni che non sono adatti o possono dare qualche informazione equivoca.

Hai avuto la possibilità di fare la performance del brano vincitore. Cosa ti trasmette questa canzone e come ti sei sentito a rappresentarla?
La Rai mi ha chiesto di poter partecipare a Sanremo e poi sono stato selezionato per Eurovision 2022 (ho tradotto 3 canzoni: Sam Ryder “Spaceman” da Inghilterra, Ochman “RIVER” da Polonia e Sheldon Riley “Not the same” da Australia). Stavolta invece ho tradotto Marco Mengoni e Will (big e cover) anche con il duetto (insieme a Valentina Bonacci) “Via del Campo” con Madame e Izi. Una bellissima esperienza che mi ha portato a collaborare con i performance/traduttori in LIS, con i Sordi e gli udenti. È una squadra molto efficiente. Anche noi siamo soggetti ad ansia, rabbia e sofferenza, ma viviamo sempre cose positive: supporto, risate e collaborazione! Per la “nostra” canzone di Marco Mengoni mi sono tuffato nel cuore di Marco. La sua esperienza è molto simile alla mia, mi sento a lui affine come sordo e anche per la mia omosessualità. Ho vissuto due vite separate: mi ha fatto piangere leggere il testo, ascoltando la sua musica e la vibrazione del corpo, ho pianto e ho tradotto come canta lui con tutto il mio cuore e la mia forza ed è stato emozionante. Vorrei conoscerlo presto di persona.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio progetto futuro, il mio sogno, è di poter salire sul palco del Teatro Ariston per tradurre in LIS con i cantanti veri e presenti. Vorrei dimostrare che i Sordi sono capaci di tradurre in LIS o in IS (segni internazionali/ASL, Lingua dei Segni Americana, n.d.r.) se cantano in inglese. Perché, tranne sentire, i sordi possono fare tutto!