Le reti per la disabilità

L’impegno della fondazione per la coesione sociale

Nella congiuntura storico-economica attuale le parole chiave su cui realizzare progetti sono: strategia e innovazione

Strategia si intende operare in un ambito di coinvolgimento e collaborazione tra enti ed istituzioni al fine di dare soluzioni su argomenti sensibili

Innovazione si intende non solo l’utilizzo di tecniche avanzate ma cercare nuove strade per realizzare obiettivi concreti e soprattutto fattibili

In questo momento economico difficile, la FCRL, da sempre impegnata nel sociale,ha deciso di creare una fondazione di scopo:la FCS

La FCS è stata costituita il 14 settembre 2015 anche se già a partire dal 2013 e ancor più nel 2014 la FCRL si proponeva di svolgere un’analisi approfondita sui bisogni espressi dal territorio rispetto al ”durante e dopo di noi”

La FCS è un ente strumentale, senza fini di lucro, che opera nel settore del sociale, socio sanitario e della cooperazione allo sviluppo e alla coesione sociale

L’attività prestata da ciascun componente è gratuita ad eccezione dell’organo revisore contabile il cui emolumento è comunque determinato nel rispetto della natura non lucrativa dell’Ente

Presidente ed amministratori sono direttamente designati dalla FCRL

Perché la FCRL ha sentito la necessità di creare un Ente strumentale?

Perchè l’Ente strumentale consente di interagire più efficacemente con i bisogni, conoscendoli più a fondo, valutando più da vicino le priorità.

Consente di colloquiare più strettamente con gli interessati, mettendoli in interconnessione tra loro, potenziandone le qualità: in definitiva un miglioramento dell’efficienza anche delle strutture già esistenti.

Al momento abbiamo dato la precedenza al ‘durante e dopo di noi’

Dopo un primo studio di fattibilità effettuato nel 2014, che ha consentito un’analisi del contesto ed un confronto tra i vari modelli operativi utilizzabili,tra il 2015 e il 2016 è stata fatta una approfondita ricognizione,estesa a tutto il territorio provinciale,che ha consentito di individuare i bisogni,le risorse impiegate e le criticità emergenti al fine di orientare la programmazione della FCS

In particolare si è appurato la difficoltà di una relazione organica nei rapporti fra servizio pubblico e associazioni, la scarsa interazione fra le associazioni nonostante la straordinaria ricchezza del nostro territorio e la necessità di affrontare il problema della formazione dei parenti e degli Operatori per una maggior efficienza dell’esistente

In conseguenza ci siamo posto l’obiettivo di:

1-costituire una rete territoriale fra gli enti che operano nel settore, tale da favorire una proficua interazione tra di essi, generando opportunità di cooperazioni e limitando la dispersione delle risorse. A tale scopo è stato nominato un comitato consultivo composto da 2 rappresentanti per ogni zona (Lucca e piana-Valle del Serchio-Versilia): uno del terzo settore e uno delle tre articolazioni zonali della conferenza dei sindaci con lo scopo di:

1-rafforzare la condivisione e la rete tra enti pubblici, enti finanziatori e associazioni del terzo settore

2-garantire un elevato livello dei servizi offerti dalle strutture esistenti e da quelle che saranno realizzate a seguito del progetto

3-estendere significativamente al territorio di riferimento la disponibilità ricettiva delle strutture destinate alla assistenza residenziale di soggetti disabili qualora la famiglia si trovasse nella impossibilità di assicurarla. Lo statuto della Fondazione infatti prevede che Il comitato consultivo svolga le seguenti funzioni:

  • fornire indicazioni per lo sviluppo delle attività della Fondazione e per l’apertura di eventuali nuove linee di attività;
  • valutare il livello di servizio e formulare eventuali proposte migliorative nel rispetto dei mezzi finanziari a disposizione della Fondazione;
  • partecipare alla vita della Fondazione, raccogliendo impressioni e suggerimenti dagli utenti e loro familiari per eventuali indicazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione.

Avvalendoci anche della consulenza di Giuseppe Cecchi (ex direttore della Società della salute di Pisa) sono stati consultati esponenti di 23 associazioni del territorio e rappresentanti delle istituzioni pubbliche che hanno portato all’attenzione della FCS proposte progettuali condivise,compartecipate e deliberate dalla conferenza dei Sindaci o, ove esistente, dalla Società della salute

Nell’operare il territorio è stato idealmente suddiviso in 3 aree:

  • Lucca e la piana
  • Versilia
  • Valle del Serchio

Per ciascuna zona sono individuati i bisogni materializzati in 3 tipologie di intervento:

  • Interventi a sostegno della famiglia. Percorsi di autonomia domiciliari
  • Semiresidenzialità
  • Residenzialità

Abbiamo valutato le richieste in base a criteri predefiniti e dopo aver stabilito le priorità abbiamo selezionato le stesse in base alla fattibilità e sostenibilità nel tempo.

Fatta una prima scrematura di richieste siamo andati di persona a verificare la congruità delle richieste stesse, cosa che dovrebbe avere evitato di commettere errori di valutazioni. Successivamente il CdA della FCS, ha deliberato la concessione dei relativi contributi attingendo ai fondi concessi per la propria attività da parte della FCRL.

I fondi sono già deliberati nel DPP 2016 ammontano a complessivi 2,7 milioni€ per il triennio 2016-2018

Nel contempo ci siamo adoperati nell’intento di diffondere a livello territoriale la conoscenza di questa nuova realtà, la FCS, non solo per assicurare un supporto finanziario ed organizzativo a chi ha progetti validi e condivisi, ma anche essere garante della sostenibilità dell’iniziativa stessa, attrarre risorse di terzi(lasciti e donazioni),fungere da trustee.

Il fatto di essere una emanazione della FCRL ci consente di essere credibili e affidabili essendo la FCRL già conosciuta in tal senso dal territorio

Il futuro della filantropia sembra andare verso un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini: è infatti potenzialmente grandissimo il contributo che può venire da piccole donazioni e lasciti che se raccolti e coordinati possono costituire un monte di risorse importanti da destinare al benessere della comunità; in questo caso la FCS può funzionare da cabina di regia.

Questo è tanto più vero quando si parla del “dopo di noi”: un tema molto sentito da ogni individuo ma in particolare da persone che hanno un familiare con disabilità.

Dopo una vita di sofferenza e dedizione accanto al familiare disabile, la paura di lasciarlo solo dopo la propria morte rappresenta una grande preoccupazione ed amarezza

Sapere che esiste una Fondazione che si prenderà’dopo’carico di lui rappresenta un forte sollievo e nei limiti delle possibilità un incentivo a donare i propri beni a chi garantisca un futuro dignitoso al congiunto sfortunato.

Siamo quindi partiti in questa direzione e avviato un percorso deliberando al momento per:

  • 6 interventi semiresidenziali
  • 2 residenziali
  • 1 percorso autonomia, domiciliarità

Con un impiego di circa 1,6 milioni di €. Sono in corso valutazioni per altre iniziative a breve

Conclusioni:

Con questo workshop che si terrà nel Complesso di San Micheletto il 17 novembre la FCS intende far conoscere ai vari soggetti istituzionali e non, il percorso avviato, nonché promuovere nuove alleanze con l’obiettivo di rendere organica, stabile e sostenibile la rete di relazioni tra i diversi attori e proficua la nostra attività e soprattutto intende chiedere alla Regione:

  • un confronto periodico sulle problematiche che emergono durante il lavoro al fine di individuare le migliori soluzioni di sviluppo
  • la ricerca ed individuazione congiunta per attrarre risorse provenienti da programmazione regionale, fondi nazionali, europei ecc.